Nuove elezioni 2015, regioni e comuni al voto.
Molti gli italiani chiamati al voto tra comuni e regioni da rinnovare.
Il 31 maggio prossimo sarà un grande election day per il nostro Paese, il quale vedrà accorpate sia le elezioni regionali che quelle amministrative comunali. La data indicata come consueto da decreto legge, firmato in questo caso il 19 marzo 2015 dal ministro dell’Interno, ha l’intento di accorpare le elezioni regionali 2015 per le regioni a statuto ordinario con quelle amministrative comunali in modo da far risparmiare molti fondi alle casse dello stato. Da molto tempo infatti questa è una prassi generalizzata e molto apprezzata, sia dagli elettori che dal governo.
Diversa invece è l’opinione di molti personaggi politici di spicco e non, che vedono infatti nell’accorpamento delle due votazioni troppa confusione e un peggior processo democratico da parte dei cittadini. Molti saranno quindi i cittadini dei comuni con amministrazione da rinnovare questo 31 maggio che si troveranno anche a dover scegliere i nuovi rappresentanti regionali.
Per gli elettori però è una vera comodità potersi recare un’unica volta ad esercitare la propria sovranità, così da risparmiare tempo e svolgere in maniera più efficiente il processo democratico.
Oltre alla data del 31 maggio è stata poi fissata anche quella del prossimo 14 giugno, in caso ci fosse bisogno in alcune regioni del ballottaggio tra due o candidati che hanno riportato come differenza uno scarto davvero irrisorio di voti. Il ballottaggio comunque è possibile solo in quei comuni in cui il numero degli abitanti superi le quindicimila unità.
Le regioni a statuto ordinario in cui si vota sono: Puglia, Campania, Toscana, Liguria, Veneto, Marche e l’Umbria. Le regioni a statuto speciale invece, come il Trentino Alto-Adige e la Valle d’Aosta possono anticipare la data delle elezioni regionali 2015 in virtù appunto del loro statuto speciale che conferisce maggiore autonomia.
Il 2015 anno dell’astensionistmo record.
Una vera fuga dalle urne quella degli italiani alle elezioni regionali 2015, alle prese con voti di proteste ed astensionismo.
Il procedimento democratico, è risaputo, non sempre ha attirato l’attenzione di tutta la popolazione italiana, ma di certo non si erano mai raggiunti livelli così bassi di scarso interesse e ostruzionismo nei confronti delle istituzioni.
Complici infatti la crisi economica ma soprattutto politica che sta interessando il nostro Paese, moltissimi sono gli italiani che non si dicono affatto propensi a recarsi alle urne per le votazioni regionali 2015.
Tale previsione si è già avverata nelle regionali del Trentino, che aveva anticipato la votazione al dieci maggio. Gli esperti prevedono poi che in altre regioni l’effetto sarà ancor più consistente. Tra le regioni maggiormente colpite da tale astensionismo record ci sarà probabilmente la Liguria, in cui si attende un astensionismo che oscilla tra il 58 ed il 60%.
Di certo non si tratta di una sorpresa, dato che già da qualche anno il numero di votanti per le regionali e non solo è andato man mano diminuendo. D’altro lato però gli esperti di statistica e sociologia non si attendevano dei livelli per certi versi così allarmanti.
Sia per le amministrative comunali che per le regionali 2015 si prevede quindi un risultato unanime, ovvero quello della predominanza dell’astensionismo legato ad un clima di insoddisfazione e disinteresse politico da parte dei cittadini.