Da qualche anno il mondo della fotografia e del videomaking ha visto una rivoluzione dato dalla fotografia aerea, che prima era lusso di pochi e aveva dei costi proibitivi, mentre ora con l’arrivo dei droni, di varie fasce di prezzo anche l’utente semplice può riuscire a fare degli scatti panoramici e di ottima qualità, a seconda del modello che si va ad acquistare.
Facciamo un’analisi di cosa è cambiato e cerchiamo di capire che tipo di potenzialità hanno questi dispositivi che sono accessibili praticamente a tutti, mentre prima erano impiegati solo in ambito militare. Un focus sul tipo di tecnologia che utilizzano e come fanno a raggiungere range anche di diversi chilometri dal punto di partenza, oltre alla possibilità di utilizzare il GPS per capire in qualsiasi momento in che punto si trovano della mappa.
La rivoluzione dal punto di vista fotografico
I droni attuali hanno sensori di vario tipo, e a seconda della fascia di prezzo hanno sensori fotografici differenti. In linea di massima il mercato attuale propone sensori che vanno da 12 MP a 48 MP, con modelli di fascia alta che però non hanno 48 MP appunto, ma si “fermano” a 20 MP circa, perché la forza di un sensore non è solo la risoluzione, ma anche come reagisce alla luce.
I sensori più sofisticati infatti anche con una luce più scarsa riescono a mantenere la qualità andando ad alzare la sensibilità del sensore stesso, e dunque riuscire a cogliere bene anche scene di notte o di sera. Il tutto però in dimensioni estremamente compatte, in quanto un drone è piccolo per definizione, di conseguenza la sfida è racchiudere la migliore qualità possibile in termini fotografici in uno spazio molto compatto.
Le novità arrivano poi anche per il mondo video, in quanto tutti i droni in commercio di buon livello sono provvisti di un sistema gimbal, ovvero uno stabilizzatore che permette di ottenere delle riprese fluide anche con il vento e con una velocità elevata dello scafo. I modelli attuali arrivano a velocità massime che partono da circa 50 km/h e arrivano anche a 80 km/h, sfiorando i 100 km/h per quelli che si affacciano all’utenza professionale.
Grazie ai sistemi di localizzazione GPS di cui sono dotati anche i modelli più economici, sono in grado di individuare e fissare il punto di partenza, per tornare indietro automaticamente in caso di problemi, calo della batteria o perdita del segnale, e questo gli conferisce un’affidabilità senza precedenti.
Il miglior drone da comprare
In linea generale pensando a quali possono essere i migliori modelli da comprare, con le ultime uscite a fronte di un budget di medio mercato il suggerimento cade come miglior spesa in assoluto sul DJI Mavic Air 2 per la fascia consumer.
Con un drone di questo tipo si può volare ovunque e in condizioni anche precarie grazie all’incredibile range di 10 km del radiocomando, il migliore disponibile sul mercato. Ciò nonostante non sia un modello top di gamma o professionale, grazie alle recenti evoluzioni nel campo della tecnologia di trasmissione della società che lo produce.
A bordo un sensore da 48 MP e la possibilità di girare video in 4K 60 fps, a fronte di un ingombro davvero contenuto che lo rende super portatile per qualsiasi viaggio, anche all’estero. Con l’affidabilità del segnale inoltre si è sicuri che in ogni situazione lo si avrà a disposizione e si riuscirà a riportarlo a casa senza problemi.
Le opportunità creative di una macchina di questo tipo sono davvero elevate, e di fatto permette di fare foto e video che prima erano praticamente impossibili anche solo da pensare per l’assenza di macchine di questo tipo.